Una casa di legno resistente al fuoco
E’ convinzione diffusa, ma priva di fondamento, credere che una struttura in legno sia oggetto di una combustione più rapida rispetto a un edificio costruito con materiali utilizzati nell’edilizia tradizionale come il cemento armato e/o i laterizi, in realtà questo pregiudizio non solo è falso, ma è addirittura vero il contrario: edifici realizzati interamente in legno, tanto in lamellare quanto in massello, garantiscono REI (classe di resistenza meccanica al fuoco espressa in minuti) pari o addirittura superiori alle strutture in muratura o peggio in calcestruzzo armato. La classe di resistenza al fuoco di una struttura in legno, si ottiene dimensionando la struttura in relazione alla velocità di penetrazione del fuoco nel tempo richiesto.
Il legno, (sia massello che lamellare) richiede in realtà un tempo molto lungo per bruciare in modo significativo oltre la superficie e ciò si deve al fenomeno della carbonatazione del legno: sottoposto a fiamma diretta il legno inizia a bruciare, ma raggiunti i 240°C ha inizio un processo di carbonizzazione dello strato più esterno che protegge come uno guscio la parte più interna, impedendo quindi alla sezione resistente di ridursi se non in tempi molto lunghi. Nel caso di un’essenza largamente impiegata come l’abete, la velocità di penetrazione della carbonatazione è di 0,7 mm/min. per legno lamellare e 0,9 mm/min. per il legno massello.
Dunque il collasso delle strutture in legno per incendi è una probabilità davvero remota, poiché può avvenire solo per la progressiva riduzione della sezione, non per il decadimento delle caratteristiche meccaniche o per i cedimenti vincolari dovuti alla deformazione delle strutture come invece avviene nel caso di acciaio e calcestruzzo.
Per comprendere quanto sia migliorativo il comportamento del legno nei confronti di altri materiali rispetto all'incendio, si consideri che l'acciaio normalmente impiegato nelle costruzioni in cemento armato, pur essendo incombustibile, perde le proprie caratteristiche di resistenza già a 400 gradi, una temperatura che normalmente viene raggiunta dopo 5 minuti d'incendio standard.
Scena post-incendio: si vede una trave di legno supportare due travi di acciaio collassate.
Le strutture in legno resistono al fuoco grazie anche alle loro naturali caratteristiche fisico-meccaniche che comportano vantaggi unici in termini di sicurezza:
Ridotta dilatazione termica
grazie alla quale gli elementi strutturali lignei si deformano molto poco se esposti al fuoco e le connessioni tra le diverse membrature restano stabili
Bassa conducibilità termica
per cui il legno funge da protezione ai connettori metallici e agli impianti inseriti nelle murature lignee.
Fonti:
Grieco A., Piazza M., Tomasi R., Modena R., Strutture in legno – Materiale, calcolo e progetto secondo le nuove normative europee, Hoepli, Milano, 2005
Consiglio Nazionale delle Ricerche – IVALSA (Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree)